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IN FIN DI VITA IL TRE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO LUIGI TAVERI

Cari amici anche noi siamo purtroppo incappati in una fake news, dopo aver letto sui social una miriade di RIP a lui dedicati dagli appassionati. Pertanto questo notiziario sostituisce il precedente che alcuni di voi hanno già ricevuto e che abbiamo cercato di fermare alla velocità della luce. Ci scusiamo con i nostri amici che avessero letto quello precedentemente inviato. A seguire il notiziario esatto.

 E' in condizioni disperate, ma ancora in vita, il tre volte campione del mondo svizzero Luigi Taveri, colpito mercoledì da un gravissimo ictus. Lo avevamo conosciuto in una manifestazione alcuni anni fa e simpaticamente accettò di farsi fotografare tenendo tra le mani il logo del nostro Moto Club. Una persona graziosa, disponibile e perennemente con il sorriso sulla bocca. E nonostante le 80 candeline spente girava ancora allegramente in pista con una Honda GP dell'epoca.

Taveri, svizzero di Horgen nel cantone di Zurigo, 88 anni, è nato il 19 settembre del 1929, ed è stato tre volte campione del mondo (1962, 1964 e 1966) della classe 125, sempre  con la Honda. Nel 1962 con la RC 145 bicilindrica, nel 1964 con la RC 146 quattro cilindri e nel 1966 con la RC 149 a cinque cilindri (nella foto in bianco e nero). Corse anche con una MV 125 con cui vinse un Gran Premio nel 1955, anno in cui fu vicecampione del mondo e terzo in quello successivo, mentre con una Ducati 125 nel 1958 concluse terzo assoluto.

Si ritirò alla fine della stagione 1966 dopo aver vinto il suo terzo titolo mondiale e con un palmares di 30 vittorie in altrettanti Gran Premi e un totale di 89 podi iridati. Gareggiò in tutte le cilindrate, dalla 50 alla 500 e, tanto per non farsi mancare nulla, si divertì pure nei sidecar, categoria in cui esordì nel 1947 facendo da passeggero al fratello maggiore Hans. Insomma, uno sportivo vero oltre che un grande campione. Purtroppo in Italia, in una rievocazione storica, non potremo rivederlo più. E ne siamo addolorati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

siamo incappati in una fake news, dopo aver letto sui social una miriade di RIP a lui dedicati dagli appassionati. Pertanto questo notiziario sostituisce il precedente che alcuni di voi hanno già ricevuto e che abbiamo cercato di fermare alla velocità della luce. Ci scusiamo con i nostri amici che avessero letto quello precedentemente inviato. A seguire il notiziario esatto.

 E' in condizioni disperate, ma ancora in vita, il tre volte campione del mondo svizzero Luigi Taveri, colpito mercoledì da un gravissimo ictus. Lo avevamo conosciuto in una manifestazione alcuni anni fa e simpaticamente accettò di farsi fotografare tenendo tra le mani il logo del nostro Moto Club. Una persona graziosa, disponibile e perennemente con il sorriso sulla bocca. E nonostante le 80 candeline spente girava ancora allegramente in pista con una Honda GP dell'epoca.

Taveri, svizzero di Horgen nel cantone di Zurigo, 88 anni, è nato il 19 settembre del 1929, ed è stato tre volte campione del mondo (1961, 1964 e 1966) della classe 125 in sella a una Honda quattro cilindri (nella foto in bianco e nero). Corse  con una MV 125 con cui vinse un Gran Premio nel 1955, anno in cui fu vicecampione del mondo e terzo in quello successivo, mentre con una Ducati 125 nel 1958 concluse terzo assoluto. Si ritirò alla fine della stagione 1966 dopo aver vinto il suo terzo titolo mondiale e con un palmares di 30 vittorie in altrettanti Gran Premi e un totale di 89 podi iridati. Gareggiò in tutte le cilindrate, dalla 50 alla 500 e, tanto per non farsi mancare nulla, si divertì pure nei sidecar, categoria in cui esordì nel 1947 facendo da passeggero al fratello maggiore Hans. Insomma, uno sportivo vero oltre che un grande campione. Purtroppo in Italia, in una rievocazione storica, non potremo rivederlo più. E ne siamo addolorati.

 


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